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Biografia di Einstein Albert

Tra gli scienziati più famosi al mondo, ricordato per  la Teoria della Relatività, ma in realtà tutte le sue scoperte e le sue teorie hanno lasciato un’eredità destinata a cambiare il mondo, sono riconducibili a lui molte delle tecnologie utilizzate nel campo medico, astrofisico e tecnologico


Albert Einstein nasce nel 1879 a Ulm, in Germania, da una famiglia ebrea appartenente alla media borghesia. Il padre lavorava nell’officina elettromeccanica insieme al fratello ingegnere. La madre era una musicista, che si occupava anche delle faccende domestiche in casa. La famiglia, per Albert avrà un’influenza rilevante sul suo carattere e sul suo pensiero, dalla madre ereditò la sensibilità e la passione per la musica, sin da piccolo imparò a suonare il violino e a 6 anni era in grado di suonare brani celebri di Mozart, Brahms Beethoven e Bach. Dal padre invece ereditò una visione positiva e ottimista delle cose, grazie alla quale riuscirà ad essere sempre distaccato dai problemi quotidiani, e cercherà attraverso l’immaginazione di scoprire il mondo. Nel 1881 nasce Maja, la sorella minore di Albert e la famiglia si trasferisce a Monaco, dove il piccolo Albert frequenta la scuola elementare senza dimostrare troppo interesse per lo studio e le discipline in generale. Nelle sue memorie racconterà, molti anni dopo, dell’insofferenza provata per il metodo educativo in tutti gli anni di studio, dalla scuola elementare al liceo. Nel 1894 la famiglia, per motivi economici, è costretta a lasciare Monaco e a trasferirsi in Italia, vicino a Pavia prima e a Milano poi. Il padre aprirà una nuova officina elettromeccanica in Italia con un socio italiano, intanto Albert non terminò gli studi liceali in Germania e arrivò in Italia, dove fu felice di conoscere la cultura italiana stimolante umana e artistica, come lui stesso la descrive. Nonostante le pressioni del padre che voleva che il figlio ritornasse in Germania per concludere gli studi, Albert decise di trasferirsi in Svizzera per provare ad entrare al politecnico di Zurigo. Purtroppo, la prova non riuscì a superarla e sarà costretto a far rientro in Italia. Due anni dopo, aveva già dimostrato grandi doti nelle discipline scientifiche come geometria ed algebra, all’età di 16 anni ritornò in Svizzera per frequentare il Ginnasio nel cantone di Argovia, dove sperimentò liberamente avendo la possibilità di dare sfogo alle sue visioni e alle sue idee. Nel 1896 conseguì il diploma e riuscì ad accedere al Politecnico di Zurigo e dopo 4 anni conseguì la laurea in matematica e fisica e la nomina di professore specializzato. Il periodo in Svizzera sarà quello più prolifico, quello in cui svilupperà le teorie che in futuro lo renderanno uno scienziato di riferimento per la comunità scientifica mondiale. Nel 1903 si sposò con la compagna di studi universitari, Mileva Maric, dalla quale avrà tre figli.  Si trasferirono a Berna e dopo un periodo in cui dava ripetizioni di matematica e fisica, venne assunto come funzionario presso l’ufficio brevetti della città nel 1902, e come egli racconterà in seguito è stato il periodo più felice della sua vita. Dal 1902 al 1905, grazie al suo ingegno riuscì a portare avanti il suo lavoro di funzionario e a scrivere alcuni articoli di fisica teorica, scrivendo la maggior parte di questi lavori nei ritagli di tempo e senza avere la possibilità di contatti con la letteratura scientifica e con altri fisici teorici. Einstein presentò uno di questi scritti all'Università di Zurigo per il conseguimento del dottorato, che ottenne nel 1905. Una promozione a funzionario di seconda classe, un rifiuto dal Politecnico di Berna per l’insegnamento, un viaggio in Serbia sono alcuni degli eventi che precedono la nomina, nel 1908 come libero docente di quella Università. Infine, l'anno successivo, Einstein ricevette un incarico di professore associato di fisica all'Università di Zurigo. Intraprese quindi la carriera universitaria che lo portò anche a Berlino e continuò con le sue pubblicazioni, è del 1916 la pubblicazione della prima tesi completa sulla relatività generale, dal titolo “I fondamenti della teoria della relatività generale”. L’allontanamento da Zurigo e la depressione della moglie fecero vacillare il precario equilibrio dei coniugi e Einstein chiese il divorzio, per poi risposarsi nel 1919 con la cugina Elsa, che seppe prendersi cura dei doveri domestici e di lui. Nel 1921 vinse il Nobel per la fisica e divenne una personalità nota, non solo nel mondo scientifico ma anche come personaggio. Complice il suo impegno nel sociale come ambasciatore di pace. Viveva negli anni caldi della Germania razzista e, oltre alle persecuzioni razziali da parte delle autorità, venne perseguitato anche dai suoi colleghi fisici e matematici di Berlino. Per questo motivo lasciò definitivamente la Germania nel 1933 e si trasferì in America dove insegnò presso l’università di Princeton, nel New Jersey.  Nel 1936 morirà la sua seconda moglie, Elsa, non senza contrasti nella vita coniugale. Nel 1940 divenne cittadino americano. Proprio in questi anni collaborerà con i fisici, Enrico Fermi e Leo Szilard, scriverà una lettera a Roosevelt in cui chiederà al governo americano un finanziamento speciale per anticipare la Germania nazista, nella realizzazione di una bomba atomica.  Cosa di cui si pentirà per il resto della sua vita, affermandosi un fervente pacifista. Dal 1945 si ritirò dall’insegnamento per dedicarsi a tempo pieno ai suoi studi e per perfezionare le teorie formulate nel corso degli anni. Morì nell’aprile del 1955, il corpo fu cremato e le ceneri disperse come da sua richiesta espressa nelle sue ultime volontà, per evitare che la sua tomba potesse diventare un luogo di culto. In realtà tutte le sue scoperte e le sue teorie hanno lasciato un’eredità destinata a cambiare il mondo, sono riconducibili a lui molte delle tecnologie utilizzate nel campo medico, astrofisico e tecnologico.  


 


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