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Crowdfunding per finanziare la tua idea

Se ne sente parlare già da un po' e sembra essere la rivoluzione intelligente che tutti attendevano: ottenere i fondi per finanziare la propria idea di impresa o di prodotto, evitando le normali strade rappresentate da mutui o finanziamenti e da tutto quanto ne consegue, ossia garanzie ed ipoteche. Finanziare i propri sogni grazie alle donazioni di molteplici persone capaci di entusiasmarsi per l’originalità, l’innovazione e mille altre sfaccettature del nostro progetto, e che decidono di mettere le mani al portafoglio per diventare, angeli, soci o nostri primi clienti.
Adesso le scuse stanno a zero, questo più o meno il motivetto che andava di moda qualche tempo fa e che calza così bene a questa opportunità che prende il nome di crowdfunding, unione dei due termini inglesi crowd e funding e che significano rispettivamente folla e finanziamento. Ribattezzato anche come “il finanziamento dal basso” e qualche volta, estremizzando, come nuova tipologia di colletta, il crowdfunding è potenzialmente in grado di soddisfare l’esigenza di chi vuole lanciare la propria idea ed anche di chi vuole per spirito altruistico in alcuni casi, o per interesse in altri, aiutare in questa impresa.
 
 
Vediamo nel dettaglio cos’è, a chi si rivolge ed ovviamente come potervi accedere, ricordando che il valore del crowdfunding in Italia nel 2017 è stato di oltre 41 milioni di euro, una cifra assolutamente ragguardevole (fonte dati: http://www.crowdfundingreport.it/#fourth) .
 
 
Cos’è.
 
Abbiamo precedentemente spiegato che il crowdfunding è una raccolta di fondi finalizzata alla realizzazione di un progetto o di un’impresa che esula dalle tradizionali forme di finanziamento.



Attualmente si distinguono differenti forme di raccolta, identificabili a seconda del rapporto che intercorre tra finanziatore e finanziato, e principalmente riconducibili a quattro tipologie di crowdfunding: reward based; social lending; donation based; equity-based.
 
 
Nel reward crowdfunding si sottintende quel sistema in cui, a fronte di una donazione, si ha diritto ad una corrispondente ricompensa, quale a puro titolo di esempio, una copia del bene. Sono invece escluse forme di ricompensa in denaro. Il vantaggio per il finanziatore è quello di poter ottenere in anteprima uno specifico e spesso innovativo bene o di poter partecipare ad uno specifico evento.
 
Nella formula reward, il promotore dell’idea oltre a presentare il progetto deve comunicare la ricompensa e definire i tempi di realizzazione del progetto, tra cui la data entro cui concludere la raccolta fondi, sapendo che in caso di mancato raggiungimento del 100% della cifra questa verrà restituita ai finanziatori. Per quanto questo possa avvenire sono molteplici anche i casi in cui si riesce a raccogliere ben oltre la cifra richiesta: sicuramente un ottimo modo per lanciare la propria idea!
 
 
Nel social lending, noto anche come P2P lending (P2P=peer to peer) siamo in presenza di un vero e proprio prestito tra privati, nel quale è previsto che venga corrisposto al finanziatore anche un interesse in aggiunta al contro valore iniziale.
 
 
Il donation based, è invece la forma preferita per sostenere ad esempio un’iniziativa che spesso ha valenza sociale.
 
 
Per ultimo e di certo non per importanza c’è il modello che prende il nome di equity-based, identificato nel cosiddetto “decreto crescita bis” come lo strumento che può favorire le start-up innovative e che ha portato il nostro Paese a distinguersi in ambito europeo in quanto “L'Italia è invece il primo Paese in Europa ad essersi dotato di una normativa specifica e organica relativa al solo equity crowdfunding.


Ed è proprio la Consob l’ente preposto a disciplinarne alcuni specifici aspetti:

subito qui il relativo regolamento da poter scaricare
 
 
Chi decide di investire acquisisce il diritto a partecipare alla società in termini patrimoniali ed amministrativi: un’opportunità per chi vuole differenziare i propri investimenti con ovviamente una base di rischi che vale ben la pena approfondire prima di proseguire su questa strada e che la Consob considera di fatto superiori ad altre partecipazioni aziendali visto che per la Start-Up manca, ovviamente, il dato dell’andamento storico.
 
 
Dove
 
Il crowdfunding nasce sul web e, tendenzialmente, rimane il web l’ambito dove proporre o poter cogliere delle opportunità offerte. A questo proposito esistono diversi portali o piattaforme che si occupano di fornire supporto a riguardo, che sostanzialmente rappresentano anche la vetrina dove presentare il proprio progetto o idea.
 
 
Nel caso dell’equity-based crowdfunding l’elenco dei gestori dei portali sono consultabili all’indirizzo http://www.consob.it/web/area-pubblica/equity-crowdfunding-gestori
 
 
Per quanto concerne le altre forme è possibile spaziare tra molteplici piattaforme tra internazionali o nazionali. Molto note all’estero sono Kickstarter (https://www.kickstarter.com/) e Indiegogo (https://www.indiegogo.com/) mentre in Italia c’è Eppela (https://www.eppela.com/it/support) e molte altre facilmente rintracciabili cercando in Rete, oppure consultando l’elenco presente sul sito http://italiancrowdfunding.it/le-piattaforme-reward-based/.
 
 
È bene ricordare che tutte queste piattaforme offrono i loro servizi a fronte di un ritorno economico, tendenzialmente espresso in percentuale, che se solitamente non incide sulle tasche del finanziatore, può incidere su quelle dell’ideatore.
 
 
In conclusione
 
Il crowdfunding può rappresentare certamente un’opportunità per tutti i soggetti coinvolti: dal promotore al finanziatore, senza dimenticare ovviamente il fornitore del servizio. In tutti i casi prima di procedere è opportuno approfondire accuratamente tutti i dettagli, leggere eventuali prospetti informativi e dettagli del servizio, alcuni dei quali anche ulteriori o differenti a quelli sin qui presentati. Per il resto complimenti a questo modo diverso, originale e #fuorischema di fare impresa.
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